“La nostra vita inizia e finisce con una separazione e ogni cambiamento,
ogni crescita implica un processo di separazione.
La separazione ci può far paura,
ma può anche diventare opportunità di crescita e lo sfondo di una spinta verso il futuro”.
Margherita Spagnuolo Lobb
Sono sempre più numerose oggi le coppie e le famiglie che si trovano ad affrontare la separazione, uno dei possibili esiti della crisi di coppia.
La fine del rapporto di coppia è uno dei momenti più dolorosi nella vita affettiva di un individuo, rappresenta un evento critico stressante che, quasi sempre, implica una profonda ristrutturazione personale e relazionale.
Il fallimento del progetto coniugale mina la percezione della propria identità, obbligando l’individuo a mettere in discussione i propri obiettivi, desideri e motivazioni.
La separazione, essendo un’esperienza di perdita, è spesso accompagnata da sofferenza, rabbia, paura, incertezza, delusione e sfiducia. Se tali vissuti, anziché essere riconosciuti ed elaborati, vengono negati o agiti attraverso modalità aggressive, si rende più lungo e faticoso il superamento della crisi.
L’elemento di imparità, ovvero il fatto che solitamente uno dei due partner è più determinato nella propria scelta mentre l’altro la subisce, può contribuire a rendere l’accettazione della realtà molto dolorosa.
Le difficoltà aumentano quando si è anche genitori. Il cambiamento dell’assetto familiare per i bambini può essere destabilizzante, soprattutto se avviene in un clima di insicurezza e instabilità. Se tale stress si prolunga nel tempo può divenire un fattore di rischio per il loro benessere.
Non è la separazione in sé ad essere fonte di difficoltà per i figli, quanto l’elevata conflittualità che spesso l’accompagna. Se i genitori rimangono concentrati nella lotta con l’ex partner, possono non essere in grado di leggere e rispondere ai bisogni dei loro figli, finendo per compromettere la propria funzione genitoriale. Se al contrario i genitori riescono ad evitare eccessi di conflittualità e trovano strategie di collaborazione, i figli superano con minori disagi la situazione.
L’individuo e la famiglia possono superare le difficoltà collegate a questo evento critico attivando un processo di cambiamento in cui i bisogni di tutti vengono tutelati.
La separazione coniugale è un processo che dura nel tempo e coinvolge non solo la sfera legale, ma anche la sfera genitoriale con la ridefinizione della relazione come genitori, la sfera sociale con la riorganizzazione della propria rete sociale e la sfera psichica con il recupero della fiducia in se stessi e nelle proprie capacità a prescindere dalla presenza dell’ex partner, che consente di progettare con maggiore consapevolezza il proprio futuro.
Ogni “crisi” per essere affrontata e superata va riconosciuta, elaborata e fatta propria.
UN AIUTO PSICOLOGICO PUÒ ESSERE UTILE:
Di fronte al faticoso compito di realizzare un’effettiva separazione emotiva e psicologica può essere utile un sostegno psicologico per affrontare e superare al meglio tale fase dolorosa.
Per la persona che sta vivendo la separazione significa trovare uno spazio e un tempo dove essere “ascoltata” e aiutata a comprendere ed accettare il fallimento e la fine del legame, per poter attivare le potenzialità e le risorse necessarie al proprio benessere.
Nel momento della separazione sostenere l’individuo significa accompagnarlo nel:
-
esprimere i propri vissuti e sentimenti;
-
accettare gli inevitabili mutamenti relazionali ed esistenziali;
-
separarsi in maniera rispettosa e non distruttiva;
-
collaborare nella funzione genitoriale in presenza di figli;
-
favorire l’attivazione delle risorse personali;
-
vivere meglio e con maggiore consapevolezza le proprie relazioni.
GRUPPO DI SOSTEGNO ALLA SEPARAZIONE:
Un’utile fonte di sostegno per chi sta vivendo o ha vissuto una separazione può essere offerta dal gruppo.
Il gruppo si pone come il luogo di incontro tra persone che condividono esperienze simili e offre un’opportunità di condividerle, ognuno con le proprie modalità e i propri tempi, accompagnati dal sostegno competente del terapeuta.
Il gruppo offre:
-
una fonte di sostegno emotivo per i suoi membri;
-
un luogo non giudicante, dove si lavora nel rispetto reciproco e in assoluta privacy;
-
una possibilità di arricchimento, grazie a nuovi punti di vista;
-
un contesto di crescita personale e relazionale, facilitato e potenziato dal confronto con l’altro.
Psicologa giuridica – Psicoterapeuta psicoanalitica